Dal momento che da diversi fronti ci viene chiesto cosa pensiamo del futuro andamento del tasso di cambio euro dollaro, facciamo chiarezza qui sulla posizione di AcomeA a riguardo.
La nostra view di breve periodo sul cambio euro dollaro è che non abbiamo una view. Non sappiamo come evolverà il tasso di cambio nelle settimane a venire. Fare una previsione sul movimento delle due valute nel breve periodo sarebbe un po’ come tirare una monetina.
Questa è la risposta più completa e l’unica professionale che potessimo dare. Continua a leggere per capire il perché.
Per quanto questa domanda ossessioni da mesi (o da sempre) gli operatori, noi, che siamo sui mercati quotidianamente, non siamo in grado di dare una risposta certa. L’andamento del cambio euro dollaro nel breve periodo è infatti influenzato da una pluralità di variabili difficilmente controllabili e difficilmente inscrivibili dentro un qualsiasi modello previsionale.
Lo scenario di apprezzamento del dollaro è figlio soprattutto di un atteso rialzo dei tassi da parte della FED e di una solida ripresa della crescita negli USA. Se però queste condizioni non si dovessero verificare, perché, supponiamo, la FED sceglie per un qualsiasi motivo di rimandare l’aumento dei tassi di interesse oltre le aspettative del mercato, potremmo benissimo vedere il prosieguo della debolezza del dollaro rispetto all’euro, a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane. Qualora la BCE dovesse decidere di ampliare il proprio programma di acquisto di titoli potremmo invece assistere ad un’ulteriore svalutazione dell’euro nei confronti del dollaro. Se però la volatilità sui mercati rientrasse e crescessero le aspettative di inflazione in Europa, la BCE potrebbe scegliere di continuare con il programma di QE avviato a gennaio, senza ampliarlo, il che potrebbe rafforzare l’euro. Infine, qualora dovessimo assistere ad una prosecuzione degli attuali orientamenti di politica monetaria potremmo anche assistere ad un periodo di volatilità senza un trend definito di rafforzamento di una o l’altra divisa.
Prevedere l’evoluzione di queste variabili, le decisioni delle banche centrali o eventuali altri plausibili driver che ex-ante non siamo in grado di identificare è un lavoro che lasciamo agli indovini. Noi facciamo un altro mestiere. Prendere una posizione ex-ante sull’andamento di una valuta, così come sull’evolversi di un particolare avvenimento, è un atteggiamento più vicino a quello dello scommettitore che non dell’investitore. Quest’ultimo invece può solo osservare i prezzi sul mercato e scegliere di conseguenza, senza perdere tempo a chiedersi dove potrebbe essere un determinato prezzo in futuro. Domanda a cui non è in grado di dare una risposta. Come norma, se i livelli di un tasso di cambio non sono tali da presentare un’opportunità di investimento, i portafogli di AcomeA sono coperti contro il rischio valutario, in quanto principalmente fonte di volatilità e non di rendimento. Sui portafogli azionari di AcomeA l’esposizione al dollaro è coperta oggi al 55% ed è suscettibile di variazione in base a movimenti rilevanti del tasso di cambio.